In questa parte del mondo dove la temperatura è perennemente costante, questo tipo di ape non ha bisogno di una arnia in caso di cattiva stagione ma fabbrica la sua dimora consistente in un solo enorme favo, talvolta largo 1,5 metri e lungo fino a 2 metri, attaccato ad una roccia sporgente su uno strapiombo, comunemente conosciuta col nome di “falesia”.
I raccoglitori di miele in queste zone sono degli autentici acrobati, tengono d’occhio la falesia dove abitualmente le api fabbricano la loro dimora e quando, guardando da terra, giudicano il favo abbastanza grande per tentare la raccolta, gettano dall’alto delle rudimentali scale di corda, fabbricate intrecciando fibre vegetali, lunghe 80 metri, sulle quali si calano, muniti di lance taglienti per staccare il favo dalla roccia.
Guardando una foto che illustra questa operazione si vede che, molto empiricamente, sotto al favo, con l’aiuto di una pertica, viene posizionata una cassetta per accogliere il favo staccato e farlo poi scendere delicatamente a terra, poiché la sua caduta libera, da tale altezza, sarebbe disastrosa.
L’ape che vive in questa zona è la razza “Apis dorsata” la più grande ape mellifica al mondo, la cui ape operaia è lunga 30 mm. (l’ape mellifica italiana che tutti conosciamo, è lunga 13 mm)