Anno 1955 – Giuseppe Lega Racconta – Parte 1

Anno 1955 – Giuseppe Lega Racconta – Parte 1

1955

A quel tempo avevamo avviato anche l’allevamento di api regine e lo avevamo posizionato in un campo di un cugino di babbo Arnaldo, sempre nella parrocchia di Formellino (Faenza).

Questo cugino durante i mesi invernali esercitava anche la professione di esperto norcino in tutta la parrocchia ed era molto richiesto per la sua bravura.

Ne approfittavamo anche noi, mio padre comperava un mezzo maiale e il cugino Ughetto (questo era il suo soprannome) veniva a casa nostra nel pomeriggio con tutti i suoi strumenti di lavoro e il mezzo maiale diventava rapidamente un prosciutto, una spalla, tanta salsiccia e salami, strutto e ciccioli.

Poi la mamma ripuliva alla meglio tutto l’unto che avrebbe regnato in cucina per diversi giorni e ci metteva a tavola per la cena.

Ughetto per cena voleva solamente miele; mio babbo prendeva da una latta, con l’aiuto di un robusto coltello, grosse schegge di biondo e profumato miele di erba medica cristallizzato e ne riempiva una grande ciotola, che Ughetto faceva sparire rapidamente.

Per lavorare nell’allevamento, oltre che in officina, avevamo già assunto un ragazzino della mia età, come primo aiutante, Elio Vandi.

Mio padre si era documentato accuratamente prima su tutta la complessa tecnologia di questo tipo di allevamento, consultando un libro sull’allevamento moderno delle api (ed. Hoepli del 1927) trovato da un rigattiere e che trattava specificatamente di questo argomento.

La nostra presenza nell’allevamento delle api regine doveva avvenire solamente di mattino presto, per non disturbare i voli di fecondazione che sarebbero cominciati verso le 10.

I nuclei di fecondazione delle regine, nel campo di Ughetto, visibili nella foto numero 2 sono sul lato sinistro si vedono alcuni cassoni a tre famiglie per la produzione delle celle reali

I nostri migliori clienti di api regine erano, a quel tempo, gli apicoltori del Consorzio Apistico di Forlì distante una quindicina di Km, dove mi recavo con il motorino “Mosquito” per le consegne, tutti i lunedì mattina, giorno di mercato a Forlì in via Mazzolini 3 dove gli apicoltori si incontravano abitualmente, sempre sostenuti e incoraggiati dal mitico presidente Ruggero Pantanelli noto in tutta l’Emilia apistica e non solo.

In un suo “testamento vocale” Ruggero Pantanelli ha detto ai suoi figli:

se vi trovate in difficoltà finanziarie, vendete la casa, magari anche i lenzuoli ma guai a voi se vendete le api.

Ho trovato casualmente una cartolina datata 1955 (vedi foto numero 3) nella quale il presidente Ruggero Pantanelli ci ordinava 12 api regine da consegnare possibilmente il lunedì in ufficio a Forlì.
La cartolina raffigura in copertina l’ordinatissimo apiario di Pantanelli, con tanto di cartello “non toccate” e il teschio disegnato a fianco. (foto numero 4)

Ho pure ritrovato una vecchia foto datata 1955 (foto numero 5) , scattata sull’uscio di casa/officina dove, oltre ad Armando e me (ndr Giuseppe Lega) è ritratto il resto della ditta Lega, cioè due apprendisti, una mia cugina e uno dei fratellini.

Le Immagini

Giuseppe Lega Racconta il 1955
1
nuclei di fecondazione delle api regine
2 – I nuclei di fecondazione delle regine, nel campo di Ughetto, sul lato sinistro si vedono alcuni cassoni a tre famiglie per la produzione delle celle reali
apicoltura pantanelli cartolina ruggero pantanelli 1955
3 – Cartolina di Ruggero Pantanelli (Apicoltura Pantanelli) con ordine di 12 api regine (retro)
apicoltura pantanelli cartolina ruggero pantanelli 1955
4 – Cartolina di Ruggero Pantanelli (Apicoltura Pantanelli) l’ordinatissimo apiario di Pantanelli, con tanto di cartello “non toccate” e il teschio disegnato a fianco (fronte).
5 – La Ditta Lega nel 1955 in una fotografia sull’uscio di casa/officina dove, oltre ad Armando e me è ritratto il resto della ditta, cioè due apprendisti, una mia cugina e uno dei fratellini.

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