Pensare alle api e al miele come veicolo comunicativo, unendo il vantaggio di una economia che avvantaggia la biodiversità e le api.

Matteo de Simone vive a Rovigo ed è un agronomo, direttore commerciale di un’azienda logistica ma che qualche anno fa ha creato un progetto che han come protagonisti le Api e la terra.

Saving Bees è proprio questo, un progetto No Profit di Oasi Apistica che decide di sottrarre terreni all’agricoltura intensiva per ricreare una zona allo stato naturale, un’oasi apistica appunto.

Salvaguardare le api e le piante, significa dare una speranza al nostro mondo, lasciare un mondo migliore di quello che ci hanno lasciato i nostri genitori.

Nel 2015 inizia quindi l’idea di costruire un progetto, che partirà poi nel 2019 con il nome di Saving Bees.

Il progetto consiste in una vera e propria rivalutazione di un terreno agricolo, dove si propone un’agricoltura rinnovata, sottraendo un piccolo appezzamento di terreno alla coltivazione tradizionale per creare un’area incontaminata, ricca di flora spontanea e di piante produttrici di nettare, sia erbacee che arboree. Un’area dove le Api possano nutrirsi e favorire l’impollinazione incrociata, base del successo riproduttivo e soprattutto della biodiversità. 

Nell’oasi apistica sono collocate le arnie sia per avere api che possano produrre miele che per avere api senza andare a sottrarre loro il miele, ma anche per l’accoglienza di sciami selvatici. Nell’oasi trovano spazio anche gli sciami primaverili, recuperati in aree urbane o in zone poco sicure per la cittadinanza e per le Api stesse.

Nel terreno che abbiamo acquistato, della grandezza di 13.000 m², vengono effettuate semine di specie mellifere selvatiche, varie specie officinali, che hanno proprietà benefiche e rinforzano il sistema immunitario delle Api e di specie arboree, come l’Evodia Danielli, che fiorendo ad agosto, quando non vi sono altre fioriture nella zona, provvede al sostentamento e alla salute delle Api durante i mesi più rigidi.

Per fare questo progetto, ci rivolgiamo sia ai privati che ad aziende. Con le persone stabiliamo rapporti dove è possibile adottare un’arnia o effettuare donazioni per il sostegno del progetto

Con le aziende invece creiamo un rapporto di collaborazione diverso: ogni collaborazione diventa quindi un progetto dove usare il miele come veicolo comunicativo e creare regali, pensieri e gadget. Le aziende che collaborano con noi possono quindi creare gadget aziendali completamente diversi dal solito, perché legati al miele e alla natura. Un rapporto quindi che porta le aziende verso una sensibilizzazione nei confronti della natura e delle api. 

Ricordiamoci sempre che le api sono la vera ragione della biodiversità esistente e della conseguente sopravvivenza delle piante e quindi di tutta la vita sulla Terra. La forte diminuzione della varietà di piante selvatiche, le variazioni climatiche, l’utilizzo di insetticidi sempre più potenti e pericolosi sono la causa principale del calo delle api nel mondo. Il valore delle Api è immenso, perché sono responsabili della riproduzione di oltre il 70% delle piante esistenti. 

Senza le api, non c’è la vita.

Creare collaborazioni con aziende per la salvaguardia delle api e delle piante è la nostra missione e l’obiettivo di Saving Bees.

Matteo quali piante ci sono nell’Oasi Apistica di Rovigo?

Ci sono tante specie che sono utili alle api e quindi stiamo piantando e seminando fra le altre:

Trifoglio, Borragine, Fiordaliso, Senape, Colza, Malva, Coriandolo, Edera (fondamentale per le api in inverno), Topinambour, Verbena, piante officinali come Lavanda, Timo Rosmarino, Salvia, Menta e tante altre. Ovviamente ci sono le piante del territorio, come tarassaco, tiglio, acacia…

Tutta questa varietà di piante ci permette di creare un miele millefiori veramente ricco, ricco di sapori e di odori. L’esempio che più mi piace raccontare è che assaggiando il nostro miele e chiudendo gli occhi si ha la sensazione di tornare bambini.

Quali sono i progetti futuri?

Il nostro progetto è quello di riuscire a trovare tante collaborazioni in modo da poterci ampliare e poter replicare la nostra oasi apistica.