Giuseppe Stirone ci parla oggi della sua attività di apicoltura, attività che nasce qualche anno fa, nel 1980.

Insegnante di lettere classiche al liceo e alle scuole medie, Giuseppe è un ragazzo classe 1948 che non smetteresti mai di stare ad ascoltare.
Durante l’intervista ci racconta episodi del passato, di come si sia avvicinato al meraviglioso mondo dell’apicoltura e del legame con il territorio, il Cilento. La mia è una terra meravigliosa e sono fiero di poter far conoscere attraverso il mio miele i sapori della mia zona.

Il Cilento, zona a sud della Campania, è parco nazionale e patrimonio dell’UNESCO e dal 2010 anche geoparco.
Zona ancora troppo poco conosciuta, che crea un mix meraviglioso di zone di mare, archeologia e montagna.

Giuseppe è rimasto un apicoltore hobbista fino a qualche anno fa, quando insieme al figlio Francesco ha deciso di incrementare il numero di arnie per fare in modo che potesse diventare un mestiere vero e proprio per il figlio.

Fino a circa 3 anni fa, racconta Giuseppe, ho avuto al massimo 70 alveari che riuscivo a gestire bene. Ma a causa di un piccolo incidente sono stato costretto a farmi dare una mano da mio figlio. Grazie a quel piccolo inconveniente ora mio figlio Francesco sta facendo il percorso per diventare professionista, e il numero di arnie diventano ad oggi 110.

Abbiamo sempre cercato di mantenere pure le nostre api del Cilento, ed essendo apicoltori stanziali produciamo solo miele con i fiori del territorio. Solo così riusciamo ad avere le fragranze della nostra terra.

Che tipi di miele producete?

Produciamo il Millefiori, Castagno (dato che vicino a noi abbiamo 500 ettari di castagno selvatico) e miele di Erica.

Ma raccogliamo anche polline fresco e abbiamo iniziato ad allevare regine, per differenziare le nostre lavorazioni.

Dove vendete il vostro miele?

Da tanti anni le persone ci conoscono e tramite il passaparola le persone vengono nel nostro laboratorio ad acquistarlo, ma portiamo i nostri vasetti anche nei negozi e nelle farmacie del territorio. Vendiamo con il nostro marchio e siamo veramente orgogliosi del nostro prodotto.

Giuseppe, hai un aneddoto che ci vuoi raccontare sul tuo miele?

Tanti anni fa feci assaggiare il mio miele millefiori ad un sacerdote, che mi fece un complimento che ancora oggi mi fa emozionare: Giuseppe, c’è il sole dentro a questo vasetto.

Che cosa vorresti per il futuro Giuseppe?

Vorrei meno burocrazia e più controlli sul territorio,  per far sì che gli aiuti all’apicoltura, oggi sempre più in difficoltà, arrivino alle aziende ‘sane’, e per tutelare il prodotto di un territorio ricco di eccellenze e unico al mondo per le sue fragranze e peculiarità: il miele italiano.